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In questo libro si mostrano alcune peculiari modalità di esercizio o di condivisione del potere da parte di principesse e di altre categorie di donne: amanti, concubine, dame di corte e nobildonne dell'aristocrazia lombarda legate alla dinastia sforzesca nel secondo Quattrocento. Si indaga, ad esempio, sulle qualità relazionali di una principessa come Bianca Maria Visconti che creò attorno a sé una corte imponente e un notevole network di amici e clienti che sostituirono, per alcuni anni, il suo impegno diretto e formale nella politica, ad evitare di sottrarre spazi e autorità al marito, principe nuovo. Si considerano poi altre principesse e gentildonne lombarde del Rinascimento, come Cecilia Gallerani, Beatrice d'Este e Luchina dal Verme, le cui esperienze costituiscono una sorta di rassegna delle possibilità aperte alle donne di élite nella realtà lombarda rinascimentale, tra corte, società e famiglia.